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Riforma di Traiano

Traiano (98-117), cercò di risolvere il problema finanziario e monetario equilibrando l’emissione di oro ed argento; ma, per fare questo, era necessario disporre di molto oro, conquistando regioni ricche come la Dacia.
In altre parole per diminuire il prezzo dell’oro era fondamentale aumentarne la quantità mantenendo, così, la politica monetaria iniziata da Nerone. Traiano ridusse il titolo del denarius all’85% circa di argento.

aureus denarius
Età augustea 1/42 libbra gr. 7,79 1/84 libbra gr. 3,89  
Età neroniana 1/45 libbra gr. 7,27 1/96 libbra gr. 3,41  
Età traianea 1/45 libbra gr. 7,27 1/96 libbra gr.3,41 ag=85%

A Traiano seguirono gli Antonini (117-193), ma, anche in questo periodo, le difficoltà economiche continuarono sia a Roma, che nel resto dell’impero, nonostante il calmiere dei prezzi di Commodo (180-193) ed il tentativo di Pertinace (1 gen.-28 marzo 193), di far “ritornare alla terra”, per risolvere così la crisi economica.
Fu poi la volta di Settimio Severo (193-211), il quale, a causa dell’aumento dei prezzi, fu costretto a diminuire il fino della moneta (il denarius conteneva solo il 50% di argento), senza riuscire, tuttavia, a bloccare l’inflazione.