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Caro, Carino e Numeriano


Le truppe del Norico acclamarono, quindi, imperatore Caro, che si associò i figli Carino e Numeriano: i tipi monetali sono consueti e ripetitivi, invocando i tradizionali temi di convenienza, come la Pax, la Fortuna, la Victoria.

 

Carino in qualità di Cesare propone di nuovo il tipo delle tres monetae in una emissione che reca il suo ritratto laureato al D/, giustificato dalla salutazione imperiale già ricevuta e, quindi, come se avesse le prerogative dell’Augusto, costituendo un precedente per Diocleziano; le sue vittorie in Gallia e Britannia sono ricordate dalla victoria germanica 32.(558). I due Cesari compaiono assieme al D/ e poi ancora in una arringa alle truppe nel R/di un medaglione, emesso in ricordo della loro assunzione del consolato.

Inconsueto il tipo di Venere adottato per una emissione di Magnia Urbica, non la tradizionale Venere genitrice, ma in atteggiamento vezzoso: l’imperatrice, infatti, era celebre per la sua bellezza.